05. A Dio soltanto appartiene tutta la gloria

Chiunque entra in una galleria d’arte per ammirare le opere esposte non si sognerebbe mai di attribuire i meriti o demeriti all’opera esposta, dicendo, “oh quanto sei stata brava o (non brava) cara opera, per averti fatto da sola così come sei!” Piuttosto, tutti sappiamo che ogni opera è il frutto del lavoro di un artista, a cui va tributata la gloria (o la vergogna) per ciò che ha fatto.

Ma invece, quando guardiamo noi stessi, alla maggior parte di noi riesce più semplice vedersi come l’opera del caso, una parentesi nella storia, o come il prodotto di una casuale evoluzione, piuttosto che credere di essere l’opera del Dio Creatore che, come dichiara Paolo, ci ha creati per Lui e in vista di Lui, affinché a Lui solo vada tutta la gloria (v.36).

La Scrittura ci attesta che l’uomo è l’apice della creazione divina (Gen 1), l’opera più bella nella galleria del creato di Dio. Infatti, il Salmo 8:5 sostiene che Dio ha coronato l’uomo “di gloria e onore” in quanto Egli ci ha fatti originariamente a sua immagine e gloria (Gen 1:26-27; Sal 8:5-6; 1 Cor 11:7), ma leggiamo anche che «tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio» (Rm 3:23). L'umanità peccatrice ha intrapreso un rovinoso progetto di auto-glorificazione, adorando la creatura piuttosto che il Creatore, e la nostra disubbidienza assieme alla malsana bramosia di prenderci la gloria che spetta a Dio soltanto, ci han fatto ormai diventare un’opera d’arte irrimediabilmente corrotta dal peccato, che ironicamente, ha finito per auto-degradarsi (Rm 1:21-23).

Ma Dio, in Cristo, ha intrapreso una grande missione per ricondurci al destino al quale originariamente ci chiamava, regnando con lui nell'età a venire (Eb 2:5).

Dalla Scrittura apprendiamo che seppur la gloria di Dio è un Suo attributo intrinseco, Dio si compiace di rivelarla al mondo attraverso la creazione, la provvidenza che sostiene il creato, e soprattutto attraverso il Suo glorioso piano di salvezza. E udite, udite, proprio la salvezza del peccatore, la quale è l’opera divina che grida a gran voce che la gloria appartiene a Dio soltanto, culmina come? Con la glorificazione dello stesso peccatore. Cioè, alla risurrezione dei credenti, Dio darà loro una gloria ben superiore a quella che Adamo possedeva prima della caduta (Rom 8:17-18) e che poi peccando ha perduto. E tutto questo, affinché a lui sia la gloria in eterno. Amen.

Dunque, la Scrittura ci parla apertamente e in diversi testi de:

1. La gloria interna di Dio
2. La gloria esterna di Dio comunicata:
a. Nella creazione
b. Nell’incarnazione del suo Figlio
c. Nella glorificazione del peccatore

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

Previous
Previous

16. Io Sono, non temete!

Next
Next

04. La Riforma è conclusa?