36. Quel che il 2° comandamento richiede (1 di 3)
Se leggiamo il Salmo 115 vediamo che il Dio della Scrittura è molto diverso dagli dei delle nazioni. E se smettiamo di pensare agli idoli come pietra, legno o metallo, e li consideriamo come cose in cui confidiamo, speriamo, guardiamo o a cui ci doniamo, vediamo che gli idoli assumono ogni sorta di forma, dal denaro al sesso, alla propria famiglia e così via. Ma come ci avverte il salmista: «Quelli che li fanno divengono come loro, così fanno tutti quelli che confidano in loro» (v. 8). Diventiamo come ciò che adoriamo.
Il CmW che alle D&R 49-50 chiede :
D. 49. Qual è il secondo comandamento?
R. Il secondo comandamento è: «Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore (יהוה), il tuo Dio (אֱלֹהִים), sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti».
D. 50. Che cosa è richiesto nel secondo comandamento?
R. Il secondo comandamento richiede che si ricevano, osservino, e mantengano puri e integri, tutta l’adorazione e gli ordinamenti religiosi che Dio ha stabilito nella sua Parola.
I punti trattati in questo studio sono i seguenti:
a. L’adorazione pubblica e privata
i. L’adorazione pubblica è una convocazione dall’alto
ii. L’adorazione privata è una decisione dal basso
b. Due modelli di adorazione pubblica a confronto