15. L’ubbidienza evangelica dei figli

Paolo vede la famiglia cristiana come la “vetrina di un negozio” per il vangelo. Le famiglie dei credenti sono la vetrina che molti non credenti scrutano e valutano, prima ancora di pensare di aprire una Bibbia o entrare in una chiesa cristiana. Perciò, Paolo, dopo aver parlato alla coppia, al marito e alla moglie (5:22-33), parla ora ai figli della coppia (6:1-3).

Nella Scrittura, i ‘figli’ in senso largo sono tutti coloro che discendono da qualcun altro (figli naturali, figli adottivi, nipoti) mentre i ‘genitori’ in senso largo sono tutti coloro da cui altri sono stati generati (genitori naturali e adottivi, suoceri, nonni). Dunque, sia che sei nato da poco, o che hai raggiuto i tuoi 100, sei e sarai per sempre ‘figlio’ chiamato ad ubbidire, e ad essere una lettera vivente che onora i genitori, perché, come ci dice Paolo:

1. L’ubbidienza è cosa giusta (v.1)
2. L’ubbidienza è cosa comandata (v.2)
3. L’ubbidienza è cosa adempiuta (v.3)

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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