15. L’ubbidienza evangelica dei figli
Paolo vede la famiglia cristiana come la “vetrina di un negozio” per il vangelo. Le famiglie dei credenti sono la vetrina che molti non credenti scrutano e valutano, prima ancora di pensare di aprire una Bibbia o entrare in una chiesa cristiana. Perciò, Paolo, dopo aver parlato alla coppia, al marito e alla moglie (5:22-33), parla ora ai figli della coppia (6:1-3).
Nella Scrittura, i ‘figli’ in senso largo sono tutti coloro che discendono da qualcun altro (figli naturali, figli adottivi, nipoti) mentre i ‘genitori’ in senso largo sono tutti coloro da cui altri sono stati generati (genitori naturali e adottivi, suoceri, nonni). Dunque, sia che sei nato da poco, o che hai raggiuto i tuoi 100, sei e sarai per sempre ‘figlio’ chiamato ad ubbidire, e ad essere una lettera vivente che onora i genitori, perché, come ci dice Paolo:
1. L’ubbidienza è cosa giusta (v.1)
2. L’ubbidienza è cosa comandata (v.2)
3. L’ubbidienza è cosa adempiuta (v.3)