01. La Parola fattasi carne
Sant’Agostino disse che “Il Vangelo di Giovanni è al tempo stesso abbastanza profondo da permettere a un elefante di nuotarci dentro e abbastanza basso da non far annegare un bambino.” Il Quarto Vangelo può istruire un bambino e tuttavia, per le sue profondità, può al tempo stesso sfidare il più erudito dei teologi. Ed è allo studio di questo vangelo che, con l’aiuto dello Spirito Santo, ci dedicheremo nei prossimi mesi.
Il Prologo del Vangelo di Giovanni riassume fondamentalmente l’intero libro, rivelandoci sin dal principio come la 'Parola' che è sempre stata con Dio, ad un certo punto è entrata nella sfera del tempo, della storia, della tangibilità, testimoniando che il Figlio di Dio è stato mandato nel mondo per diventare il Gesù storico, affinché la gloria, la grazia e la misericordia del Dio creatore/redentore fossero manifestate nella Sua prima creazione decaduta, e per inaugurare l’arrivo della Nuova Creazione che soppianterà questa presente.
Guardando dunque alla mappa/Prologo di Giovanni possiamo vedere come esso ci indirizza a contemplare dapprima che
1. La Parola è l’Agente della prima creazione (vv. 1-4) per poi considerare che
2. La Parola è rigettata dalla ribellione della prima creazione (vv. 5-13) ed infine contemplare che
3. La Parola si è incarnata per esser il principio della nuova creazione (vv. 14-18).