02. La testimonianza del Battista

Nel Prologo, Giovanni ci ha menzionato che il Battista “venne come testimone per rendere testimonianza alla luce” (1:7). Nei versi trattati dal sermone odierno, l'evangelista riprende la figura del Battista quale precursore del Messia, presentandoci:

1. La testimonianza che il Battista dà di sé stesso (vv. 19-28)
2. La testimonianza che il Battista dà del Cristo (vv. 29-36)
3. Il risultato della sua duplice testimonianza (vv. 37-51)

Con la duplice testimonianza del Battista, l’evangelista Giovanni vuol dimostrare al suo lettore che Dio, da una parte sta portando a compimento la vecchia dispensazione (o epoca) veterotestamentaria caratterizzata da tipi e ombre puntanti a Cristo (rituali, sacrifici, tabernacolo…), mentre dall’altra, con il riconoscimento o investitura pubblica di Gesù di Nazareth quale il Messia tanto atteso (le parole del Battista “ecco l’agnello di Dio,” fanno eco alle parole di Dio stesso “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” Mt 3:17), Dio sta finalmente inaugurando la dispensazione del Nuovo Patto con la formazione del nuovo popolo di Dio, (Giudei più Gentili), ossia la chiesa neotestamentaria.

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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