03. Cristo Gesù è venuto per portarci gioia traboccante

In chiusura del primo capitolo del Vangelo di Giovanni, Gesù promette ai Suoi discepoli che essi “avrebbero visto cose … più grandi…” circa la persona e l’opera del loro nuovo maestro. Essi avrebbero visto “gli angeli salire e scendere su di Lui” (1:51), ossia avrebbero visto cielo e terra, Dio e il peccatore, riavvicinati assieme dal Messia. Dunque, è giunto finalmente per i discepoli il momento di assistere al primo segno (o miracolo) del ministero pubblico di Gesù, quando il Signore, invitato alle nozze di Cana, trasforma l'acqua in vino. Come vedremo, questo Suo primo segno, realizzato in un contesto di festa nuziale, guarda direttamente alla grande festa nuziale messianica che deve ancora venire.

Andando a vedere i dettagli che Giovanni ha incluso in questi versi e connettendo questo testo con le profezie dell’Antico Testamento, vedremo che, con questo primo segno della trasformazione dell’acqua in vino, Gesù sta dichiarando che l’età messianica predetta in tutto l'Antico Testamento è ormai cominciata.

Tale miracolo legittima e autentica l’inizio del ministero terreno di Cristo e al tempo stesso ci invita a guardare a:

1. La nostra condizione di vergognosa mancanza in cui versiamo senza Cristo (vv.1-5), contrapposta a
2. La nostra condizione di gioiosa abbondanza che invece abbiamo in Cristo (vv.6-10), nonché a
3. La nostra condizione di gloriosa completezza che avremo alla venuta di Cristo (vv. 11-12).

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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