05. Nascere dall’alto

Gli ultimi 3 versi del capitolo 2 di Giovanni fungono da transizione tra il resoconto dei primi 2 segni operati da Gesù e i successivi capitoli di questo Vangelo in cui l’evangelista racconta l'incontro di Gesù dapprima con Nicodemo (Gv 3:1-15), poi con la Samaritana (Gv 4:1-26), l’ufficiale del re (Gv 4:43-53) e l'uomo alla piscina di Bethesda (Gv 5:1-15). È scritto che Gesù operò molti altri segni/miracoli dopo la purificazione del tempio avvenuta durante la Pasqua. Addirittura, Giovanni ci tiene a precisare che “molti credettero nel suo nome vedendo i segni che egli faceva. Ma Gesù, (essendo il Dio che scruta e conosce i cuori) (Rom 8:27 e Atti 15:8) non si fidava di loro … poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo.” Questi tali, erano gli stessi che seguirono il Signore finché “il Suo parlare non divenne duro,” cioè non mise a nudo la loro incredulità, spingendoli ad abbandonarLo strada facendo.

Vedete, così come un condannato rimane pur sempre un condannato finché la condanna pende sulla sua testa, indipendentemente che egli sia in carcere o meno, allo stesso modo la natura del non credente spiritualmente morto agli occhi di Dio non cambia se egli crede nei miracoli oppure crede in questa o quella religione, o financo nella figura di Gesù quale un rispettabile uomo religioso. Quel che cambia la condizione di un non credente dall’esser morto nei suoi falli e peccati all’esser vivo, libero e perdonato è soltanto la sperimentazione della cosiddetta “nuova nascita” spirituale operata in lui dall’alto.

È infatti sulla realtà della salvezza che Gesù ammaestra Nicodemo in quella che è forse diventata una tra le conversazioni più famose di tutta la Bibbia, non tanto per l’importante esposizione dottrinale della nostra salvezza eterna che il dialogo presenta, quanto piuttosto per un'affermazione che viene fatta da Giovanni circa tale conversazione, mi riferisco al famoso v.16 (“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”), che è il verso più memorizzato ma al tempo stesso forse più frainteso dell’intera Scrittura, perché non compreso nel suo contesto e soprattutto in accordo agli insegnamenti che Gesù rivela a Nicodemo nei versi che lo precedono, ossia

1. La necessità della nascita dall’alto
2. L’agente/artefice della nascita dall’alto
3. Il fondamento della nascita dall’alto

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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