24. La Sua luce nelle nostre tenebre
Hai mai pensato cosa ne sarebbe stato della tua vita se fossi nato cieco/a? Forse, sotto il profilo emozionale sarebbe anche peggio sperimentare la cecità da vedenti. Chiudi gli occhi per un attimo e pensa alla tua vita che ti sta davanti. Pensala senza la luce. Buio, solo e sempre buio intorno a te! Non potresti vedere i colori della primavera, né vedere tuo figlio nascere e crescere!
La narrazione di Giovanni è ferma ancora “nell’ultimo giorno, il giorno più solenne della festa” (7:37), e oggi ci accingiamo a “vedere” insieme la seconda delle 7 impressionanti affermazioni, i 7 “Io sono” pronunciati da Gesù e contenuti in Giovanni: “Io sono la luce del Mondo.”
Gesù, dunque, è nel Tempio, durante l’ultimo e grande giorno della Festa delle Capanne.
Durante la tale festa avvenivano due particolari rituali che invocavano il futuro di speranza e di salvezza messianica: la “libagione (o offerta sacrificale) dell'acqua” e la "illuminazione del tempio."
Abbiamo visto che durante la cerimonia della libagione dell'acqua i sacerdoti del tempio riempivano una brocca d’oro con l’acqua dalla piscina di Siloe e la versavano sull'altare all'interno del tempio, come espressione della speranza di Israele per le piogge future che avrebbero garantito un raccolto abbondante.
Oggi ci soffermiamo sul secondo rito della Festa, l’"Illuminazione del Tempio". Questa cerimonia voleva anche ricordare che Dio aveva promesso di inviare una luce per rinnovare la gloria di Israele, per liberarli dalla schiavitù ora dei Romani, e ripristinare la loro gioia. Questo era il contesto in cui fu fatta l’affermazione di Gesù: “«Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre ma avrà la luce della vita»" (8:12).
Dunque vedremo:
1. La luce proclamata da Cristo
2. La luce rigettata dagli oppositori di Cristo