11. La vera fede non si fonda sui miracoli
Per farci meglio cogliere le verità del vangelo di Cristo, l’evangelista Giovanni ama presentarci spesso figure, fatti e circostanze in netto contrasto tra loro. Abbiamo già visto come al capitolo terzo Giovanni ci presenta un uomo religioso, il dotto e rispettabilissimo Nicodemo membro del Sinedrio Giudaico, per poi, al capitolo quarto contrastarlo con un’altra figura che, se vogliamo, è posizionata sullo spettro opposto dei bassifondi della società: una donna, per di più samaritana, anonima ed emarginata per via del suo pubblico peccato.
Ma gli eventi narrati nel quarto capitolo ci presentano un altro tanto stridente, quantoassoluto contrasto. Ci presentano un’umanità divisa in due. Da una parte c’è chi rigetta Cristo, o al più lo segue per un tempo giusto per cercare di spillargli qualche miracolo; dall’altra troviamo invece chi riceve Cristo per quel che Egli è, il Messia tanto atteso, il Dio incarnato venuto per inaugurare l’era messianica e salvare il peccatore riportandolo a Dio.
Approcceremo il testo odierno considerando:
1. Il contrasto tra samaritani e israeliti
2. Il miracolo cercato benedice ma non salva
3. La Parola ricevuta trasforma e salva