12. La guarigione di una invalida generazione

Il quarto segno miracoloso compiuto dal Signore ci mostra come il peccato umano non è solo la causa principale di tutte le nostre malattie e sofferenze (fisiche e spirituali), ma ci mostra anche come il peccato ci rende ciechi alla grazia di Dio e ci induce piuttosto a tenerci saldi alle nostre impotenti quanto ipocrite tradizioni religiose umanamente escogitate per farci semmai sentire a posto con un Dio, che, se lo onoriamo, lo onoriamo solo a parole.

Gesù guariva i corpi delle persone (il loro uomo esteriore) per far loro capire che il Messia era finalmente giunto ed era venuto soprattutto per portare una guarigione più profonda, non temporanea, ma eterna, quella del loro uomo interiore, in vista della vita della nuova creazione a venire. Giovanni ci presenta questo quarto miracolo per mostrarci che Cristo è venuto per salvare coloro che sono perduti, per rafforzare coloro che sono deboli e per rialzare coloro che sono spiritualmente zoppi e impotenti affinché possano camminare nella vita spirituale.

Tuttavia, però, il testo odierno ci porta a riflettere sulla tragica realtà di un’umanità che non vuole guarire dal suo vero male: il peccato. In questo sermone vedremo dunque:

1.    La cattiva notizia: l’impotenza dell’umanità contro il proprio peccato
2.   La buona notizia: la potenza di Cristo contro il peccato
3. La triste notizia: il rigetto dell’umanità della potenza di Cristo

Rev. Vincenzo Coluccia

Dopo aver lavorato per dieci anni nell’ambito dell’ingegneria strutturale, Vincenzo si è laureato in teologia presso il Westminster Seminary California. Ora è un ministro di culto ordinato presso la Chiesa Presbiteriana in America (PCA) incaricato dal Presbiterio della Costa Meridionale della California di fondare una chiesa presbiteriana nel capoluogo Salentino attraverso la Mission to the World (MTW), l'agenzia missionaria della PCA, per cui lavora insieme alla moglie Judit dal 2020. Attualmente, Vincenzo è pastore della Chiesa Presbiteriana di Lecce, città in cui vive assieme alla moglie Judit, la figlia Abigail e il figlio Samuel.

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